Sogni, profumi e tradizioni del mondo: il mio abito realizzato dagli allievi dell’ IIS A. SCOTTON
Un 2019 pieno di sorprese e sono contenta di iniziarlo al vostro fianco per raccontarvi
ancora di me e della mia vita. In questo articolo vi renderò partecipe di un evento al quale ho
avuto il piacere di partecipare per il secondo anno consecutivo, di cui vi avevo già parlato nell’articolo “Modella per un Giorno”.
Anche quest’anno il mio amico Riccardo ha deciso di disegnare un abito per me, da mostrare in passerella. E naturalmente ne sono stata felicissima! Il tema “Remigration” ha permesso agli allievi dell’IIS A. SCOTTON di cimentarsi e conoscere differenti culture, studiandone le tradizioni popolari per crescere, sperimentare e lavorare con nuovi materiali tipici. Evidenziando la mente creativa e le abitudini straniere. Il mio abito è stato disegnato per rappresentare l’Afghanistan.
Il mio abito
Il magnifico abito dello scorso anno mi ha fatta sentire una principessa. Quest’anno, invece, si è rivelato un mix perfetto tra sensualità e seduzione. Allo stesso tempo ho sentito la forte responsabilità per essere parte di un progetto così importante: gli abiti, infatti, erano incentrati sulla guerra e ispirati ai diversi paesaggi.
Ho indossato una tuta dal pantalone in raso di seta, una parte pesante l’altra leggera, sui toni dell’azzurro e del celeste a rappresentare la purezza dei mari e dei laghi del paesaggio afghano. La parte sopra era in tulle e la sua trasparenza voleva richiamare la trasparenza dell’acqua, interrotta da un tessuto in pelle che rappresentava la tenacia e la durezza della pelle. Il tutto si sovrapponeva, creando un disegno a dir poco pazzesco.
Indossare quest’abito è stato per me un vero piacere. Fatto a pennello per me, semplice ma allo stesso tempo sorprendente. Qui trovate tutte le foto, fatemi sapere qui sotto cosa ne pensate!
Impariamo ad accettarci gli uni con gli altri senza distinzioni e discriminazioni #redrebel